L'oggetto della rierca : l' organo portativo
Per organo portativo, detto anche organetto o ninfale, si intende un organo di piccole dimensioni, simile dal punto di vista meccanico a strumenti più grandi, che ebbe massima diffusione nei secc.XIII-XV in tutta Europa. Il portativo era in uso forse per l'esecuzine scolastica, sicuramente per l'accopagnamento di una o più voci con una parte in contrappunto (ad esempio, un cantante, un altro portativo, etcc.), ed anche in gruppi strumentali di più ampie dimensioni, in contesti sacri e profani.
Lo stumento era trasportabile e suonabile
senza bisogno di essere poggiato stabilmente a terra o su una base particolarmente
solida (come, invece, per gli organi detti "positivi"): i portativi
più antichi, molto piccoli, appaiono addirittura sostenuti dal solo avambraccio
(generalmente il sinistro), più comunemente sospesi con una tracolla
e poggiati su un ginocchio sollevato, o ancora del tutto liberi, con il suonatore
in piedi o in movimento. In un secondo tempo, anche per l'aumentare relativo
delle dimensioni, gli strumenti sono più spesso appoggiati, ad esempio
sul bracciolo di un trono o su
un vero e proprio tavolino.
L'organo portativo non viene normalmente suonato
con due mani, ma con una sola (di solito la destra), mentre l'altra si occupa
della produzione del vento mediante l'azionamento di una mantice inferiore o
posteriore variamente conformato (normarlmente a cuneo, ma con varietà
di pieghe, altezze, dimensioni, incernieture, ecc.). La presenza di un
solo mantice comporta l'impossibilità di suonare nella fase di immisione
dell'aria; pertanto il sunatore di portativo "prende i fiati"
come un cantante, ed è in grado di fornire una certa espressione alla
nota variando l'intensità della spinta sul mantice - a patto
di non esagerare, pena la perdita dell'intonazione.Non mancano, però,
sistemi più o meno evoluti di "compensazione", spesso utilizzati
in alcune ricostruzioni moderne.
I tasti (o bottoni) erano in genere sospesi e
comunque non interlaiati, e le scale dei portativi più antichi erano
selettive (ossia sprovviste di alcuni dei tasti cromatici) o interamente
diatoniche. Di norma i portativi avevano un solo registro di Principale, in
lega o anche in legno o altri materiali, con le canne disposte ad ala e
a file di 2 o 3 per comprimere lo spazio in larghezza; inoltre la prima o le
prime canne gravi, spesso sensibilmente più lunghe delle sucessive, svolgevano
forse la funzione di "bordone", inseribile con apposite leve o stecche.
Ad ogni tasto corrispondeva, normalmente, una sola canna.
La posizione del portativo è quasi sempre ortogonale o inclinata rispetto
all' organista, che suona quindi con il braccio un poco piegato "ad arco",
soprattutto nel caso degli strumenti più piccoli. L'iconografia mostra
quasi sempre il non utilizzo delle dita estreme della mano, che sono raffigurate in
tensione o rilassate...
(Sergio Chierici, 2005)