VII SETTIMANA DELLA CULTURA 16/22 MAGGIO 2005
Organi della Provincia della Spezia

SCUOLE ORGANARIE NEL TERRITORIO SPEZZINO

Altri organari dei secoli XIX e XX

A completamento del quadro finora illustrato si devono citare altri costruttori che a vario titolo furono attivi nel territorio, per mezzo di costruzioni ex-novo o di restauri ed ampliamenti. Si tratta di artefici liguri che si ricollegano alla scuola organaria lombarda del secolo scorso.
Va ricordato che l'organo del '900 è rappresentato dalle opere che le grandi famiglie organare Tamburini, Vegezzi-Bossi, Balbiani-Vegezzi-Bossi, Zanin e Ruffatti collocarono utilizzando i nuovi tipi di trasmissione pneumatica ed elettrica, riflettendo nella progettazione sonora il mutato gusto proprio del periodo.

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Giovanni Battista Paganini

Singolare figura di avvocato-organaro originario di Carro (Sp), abitante a Genova e vissuto nel XIX secolo ed attivo a partire dal 1850. Costruì un certo numero di strumenti, anche di notevoli dimensioni e a due tastiere, in località delle due riviere e dell'entroterra.

Nella Parrocchiale di S. Benedetto di Riccò del Golfo costruì un organo nel 1854, utilizzando anche materiale di un preesistente strumento.

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Gli Asinelli

Famiglia di organari residenti a La Spezia, ma originari della provincia di Alessandria, attivi nella seconda metà del XIX secolo; Costantino Asinelli è i figli iniziano l'attività, proseguita in seguito dal solo filgio Pietro, il cui laboratorio era situato in via Prione 54.

Effettuarono numerose manutenzioni e piccole modifiche; sebbene si dichiarassero costruttori di organi, pianoforti ed armonium, al momento sono noti soltanto due organi da loro interamente costruiti: quello dell'Oratorio di S. Michele a Celle Ligure (Savona, 1899) e quello non più esistente della chiesa di S. Giovanni Battista di Migliarina (La Spezia, 1872-73).

Nel territorio spezzino furono attivi fra il 1870 ed il 1894.

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Domenico Tagliafico

Organaro di Novi Ligure, vissuto nella seconda metà del XIX secolo, allievo e capo-fabbrica di Camillo Guglielmo Bianchi, di cui fu il diretto continuatore alla morte del suo maestro avvenuta nel 1890. Trasferitosi nel primo decennio del XX secolo a Genova-Bolzaneto, aprì una fabbrica dove costruì un certo numero di organi, alcuni a due tastiere e collocandoli in Liguria e Piemonte, curando altresì restauri ed ampliamenti, utilizzando la trasmissione meccanica e pneumatica. Fra le sue opere più significative si ricordano gli organi posti a Genova: Cattedrale (organo del transetto sinistro, due tastiere, 1890-91), Cappella del Seminario Arcivescovile (due tastiere, 1904), Chiesa dell'Ospedale Civile S. Martino (due tastiere, 1905).

Nella zona della Spezia collocò 4 strumenti nel periodo compreso fra il 1899 ed il 1907.

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I Parodi & Marin

Enrico Parodi, allievo e lavorante di Domenico Tagliafico, continuò l'attività della fabbrica alla scomparsa del suo maestro, associandosi con Raffaele Marin. Numerosi furono gli organi realizzati ex-novo o trasformando ed ampliando altri preesistenti, utilizzando ancora la trasmissione meccanica, ma soprattutto la trasmissione pneumatica, anche di ragguardevoli dimensioni, fra i quali si ricordano quelli realizzati nei primi quattro decenni del XX secolo nelle Cattedrali di Genova, Sarzana e Chiavari, nelle Basiliche di Rapallo, S. Margherita Ligure e nelle Parrocchiali di N.S. del Carmine a Genova e di S. Maria della Cella a Genova-Sampierdarena, oltre ad altri strumenti costruiti in Piemonte e Toscana.

Nella Diocesi di La Spezia-Brugnato collocarono fra il 1927 ed il 1940 4 organi a trasmissione meccanica.

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Giovanni Tamburini

Originario di Bagnacavallo, Ravenna (1857-1942) diede vita nel 1894 a Crema ad una propria fabbrica. Egli fu all'avanguardia nella costruzione organaria attraverso una parabola ideale che dall'organo meccanico passò a quello pneumatico ed elettrico, interpretando l'evoluzione fonica dell'organo neoromantico per giungere ad uno stile eclettico. Realizzò importanti organi monumentali anche a cinque tastiere collocati in tutto il mondo. Alla Spezia si conserva l'organo a due tastiere a trasmissione pneumatica posto nel 1925 nella Chiesa parrocchiale di N.S. della Salute (Scorza).

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I Vegezzi-Bossi

Discendenti di una antichissima dinastia organaria, il cui primo rappresentante fu Antonio Bossi, fabbricante di organi nel Canton Ticino a partire dal 1550, Giacomo I Vegezzi adottato Bossi (1825-1883), Carlo I (1858-1927) e Francesco I (1870- 1943) si trasferirono a Torino e successivamente a Centallo (Cuneo). Furono autori di grandi organi sparsi ovunque; per mezzo dei discendenti Carlo II, Francesco II ed Enrico l'attività della fabbrica prosegue a tutt'oggi. Carlo I collocò nel 1922 uno strumento a trasmissione pneumatica a due tastiere nella Chiesa di N.S. della Neve alla Spezia.

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I Balbiani-Vegezzi-Bossi

La famiglia Balbiani già attiva a partire dalla prima metà del sec. XIX, tramite un rapporto di parentela con i Vegezzi-Bossi diede luogo ad una ditta con sede a Milano, ancor oggi operante. Alla Spezia disponiamo di un loro strumento a due tastiere a trasmissione elettrica realizzato nel 1935 nella Chiesa Abbaziale di S. M. Assunta.

[G. Bertagna, S. Chierici]

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